“Comprendere il funzionamento interno del bambino ci permette di affinare sempre più gli strumenti di osservazione e quindi di trovare delle possibili risposte”. Parte da qui Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), per introdurre la seconda parte del corso sulla ‘Individuazione dei disturbi del neurosviluppo 0-3 anni‘, realizzato gratuitamente dalla Società italiana di pediatria (Sip) in collaborazione con IdO, Fondazione Mite, Sindacato italiano specialisti pediatri (Sispe) e Società italiana di neonatologia Lazio (Sin). Un corso in sei sessioni, seguito da una platea di 2.000 pediatri, la cui prima parte è stata incentrata sull’individuazione precoce dei disordini neuroevolutivi, mentre la seconda si addentra più specificatamente nel tema dei disturbi della processazione/integrazione sensoriale e i disturbi dello spettro autistico. Qui il link per rivedere la quarta lezione: https://www.youtube.com/watch?v=gvqQZ3HVMtw
Per inquadrare l’argomento Di Renzo ha innanzitutto presentato il manuale diagnostico DSM-5, spiegando come si sia passati “dalla distinzione tra disturbi dello spettro e disturbo autistico a un’unica grande categoria che è quella dei disturbi dello spettro autistico. Questo è avvenuto- ha sottolineato la psicoterapeuta- perché si è tentato di portare nel manuale diagnostico quella caratteristica di dimensionalità che era piuttosto assente nelle edizioni precedenti. Il DSM- ha spiegato Di Renzo- è un manuale diagnostico partito per essere categoriale, ateoretico, con il grande vantaggio di poter universalizzare le diagnosi ma, perché ciò accadesse, le valutazioni sono fatte sulla fotografia del momento attuale del bambino. Questo ha avuto un grande vantaggio a livello internazionale, però- sottolinea Di Renzo- ha fatto un pochino perdere il senso dell’unicità di ciascun bambino. Dunque si è arrivati alla definizione di disturbi dello spettro autistico per voler dire che ci troviamo di fronte a un continuum che va dai minimi segni fino alle manifestazioni sintomatologiche severe”.
Di Renzo si è poi soffermata sulle stereotipie: “Sono state liquidate come movimenti non finalistici da tentare di eliminare. Invece- ha aggiunto- hanno un senso nel funzionamento del bambino, perché servono per scaricare il sovrappiù di energie che non riescono a incanalare. Dunque- ha precisato Di Renzo- le stereotipie hanno la funzione di far ritrovare al bambino l’equilibrio attraverso la loro ritmicità”. In particolare la responsabile del servizio Terapie IdO ha spiegato come “per molto tempo si sia pensato che i bambini autistici non provassero emozioni, ma è un pregiudizio che è stato sfatato. La verità è l’opposto- ha detto Di Renzo- i bambini autistici sono generalmente sopraffatti dalle emozioni ed è proprio questa sopraffazione che fa sì che vengano messi in atto dei comportamenti come le stereotipie, che sono appunto funzionali a ristabilire gli equilibri”. Dunque, la psicoterapeuta sottolinea che “quando ci si rivolge a dei comportamenti anomali questi non vanno visti solo nel loro aspetto disfunzionale, bisogna capire il valore di cura che quel comportamento può avere nell’equilibrio generale del bambino”.
Nel corso della lezione Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile dell’IdO, ha poi ricordato come “fino al 90% dei bambini autistici sembra avere problemi di processazione sensoriale, anche se non necessariamente è vero l’opposto. Cioè- ha sottolineato l’esperta- molti bambini che manifestano disturbi legati all’elaborazione/integrazione degli stimoli sensoriali non sono autistici”. Da qui l’importanza di aiutare i pediatri a diventare competenti nel rilevare i campanelli di allarme di possibili disordini neuroevolutivi nei bambini, l’obiettivo principale del corso.
Gli ultimi due incontri in programma si svolgeranno mercoledì 24 febbraio (18-20) e sabato 27 febbraio 9:30 -12:30.
Tutti i partecipanti riceveranno gratuitamente gli strumenti utili per gli aspetti operativi, quali software per la compilazione di schede di screening neuroevolutivo, kit con piccoli giochi da studio pediatrico per la rilevazione di competenze presenti nel bambino, articoli, libri.
È possibile rivolgere delle domande ai relatori, anche durante i corsi, attraverso la mail corsosipfebbraio@gmail.com.
La consulenza/assistenza post corso (garantita tramite la mail corsosipfebbraio@gmail.com) è promossa per rispondere agli eventuali dubbi dei partecipanti riguardanti le loro attività cliniche.
Visto l’alto numero dei partecipanti le iscrizioni alla piattaforma online sono state chiuse, ma è comunque possibile seguire il corso sul canale YouTube della Sip.
Al fine di ottenere l’accreditamento dei 18 crediti formativi previsti, coloro che non sono riusciti ad iscriversi al corso tramite la piattaforma Biomedia sono invitati ad inviare una e-mail contenente i propri dati (nome, cognome, email, indirizzo) al seguente indirizzo: corsosipfebbraio@gmail.com.